Nonostante il calo del numero degli immobili andati all’asta nel 2023, che si quantifica in un decremento di circa il 30% rispetto al 2022, è atteso un deciso rimbalzo nel corso dell’anno. Questo per alcune semplici ragioni. In primo luogo, i finanziamenti d’emergenza del periodo Covid insieme alla riforma del codice della crisi d’impresa hanno avuto effetto sui rischi di default di aziende in crisi, riducendo il numero di immobili non residenziali messi all’asta. In seconda battuta, si è assistito a una diminuzione delle procedure esecutive pendenti nei tribunali che sono passate dalle 240.000 del 2018 alle 138.000 di fine 2022, contro un calo dello stock di npl non proporzionale (dai 342 miliardi del 2018 ai 306 miliardi di fine 2022). Cosa dobbiamo dunque attenderci per l’anno appena cominiciato? Ne abbiamo parlato con Lorenzo Fontanelli, Ceo e founder di Simplex Domus.
“Ci occupiamo solo di residenziale: in Italia tra i 200 e i 250 immobili al giorno vengono messi all’asta dai tribunali. Gli immobili vanno all’asta per debiti. Che non vengono solo dai mutui. Sono un aspetto importante, ma vi sono anche altre motivazioni. Ad esempio, i litigi familiari legati all’eredità o alle separazioni. Debiti a privati e debiti ad aziende. Altro aspetto estremamente importante sono i debiti di garanzia. Piccoli artigiani, commercianti o partite Iva che hanno dato l’immobile a garanzia. Molti immobili vanno all’asta anche senza ipoteca, ma come conseguenza di garanzie a fronte di finanziamenti delle società finanziarie. Nel 2023 gli immobili all’asta sono inferiori al 2022. Sono dati da prendere con le pinze, perché tutti, sia per ritardi dovuti dai tribunali, sia per procedure in atto, tutti si attendono un forte incremento degli immobili che andranno all’asta”.
Avete già questa percezione?
“Il numero degli insoluti si dice che sia triplicato, quindi le case vanno all’asta per i debiti. Se ad oggi triplica il numero di persone che non mantengono gli impegni, che siano finanziamenti o mutui, è inevitabile”.
Nel vostro caso specifico, qual è l’andamento dell’attività?
“Anche se l’attività è nata pochi mesi fa, il cambiamento è stato esponenziale. Per dare una metrica numerica e non di feeling, Simplex Domus produce oggi 5000 leed al mese, 6000 chiamate e email al mese di persone che sono interessate al servizio, che vogliono o comprare casa all’asta o saperne di più. Simplex Domus nasce con la volontà di dare l’opportunità a privati e aziende di comperare casa all’asta in modo sicuro, con l’assistenza di un legale. Tramite una piattaforma estremamente trasparente. Quindi sicurezza trasparenza e opportunità di risparmio sono le tre parole chiave. Grande attenzione alla comunicazione: la nostra è particolare non facciamo social, ma siamo sulle piattaforme Immobiliare, idealista e casa.it, oltre ovviamente a tanto seo. Riceviamo chiamate di persone in target e spieghiamo il nostro servizio che altro non è che assistenza legale. A 200 euro diamo la possibilità di avere un avvocato che ti segue per partecipare all’asta. Assicurato, garantito, protetto, informato. Solo se vinci sono 4800 euro. A differenza dei competitor. e questo il mercato lo capisce, non chiediamo commissioni. Qualsiasi sia il valore dell’immobile. Essendo estremamente specifici e focalizzati, pensiamo di offrire un discreto servizio a costi più bassi degli studi legali, delle agenzie immobiliari e della agenzie della aste. Abbiamo la fortuna di avere aiutato diverse aziende e famiglie ad aggiudicarsi immobili”
Cosa certificano i vostri numeri?
“Partiamo dal presupposto che la casa è quasi una religione in Italia; comprare casa è il primo obiettivo di chiunque. Penso che, venendo io dal mercato inglese, sia uno di quei fattori per il quale se anche l’economia va male, consente all’Italia di reggere”.
Siamo però passati da un patrimonio di proprietà che dall’80% è calato al 72%, quindi un cambiamento è in atto?
“Le persone hanno bisogno di alternative, perché 50 anni fa, con 6 anni di stipendio, ci si comperava una casa. Oggi ce ne vogliono mediamente 45. Questo certifica che il mercato immobiliare è sempre sano e che, senza ombra di dubbio, con gli stipendi medi, l’inflazione alta e i tassi che aumentano, è difficile. Le persone hanno bisogno di alternative per potere risparmiare, perché la casa la vogliono comperare, ma servono alternative. E le aste sono un’ottima alternativa. Abbiamo collaborazioni con società che erogano mutui, agenzie immobiliari sul territorio, offriamo anche servizi di ristrutturazione”.
La ristrutturazione è una novità?
“Si tratta solo di ascoltare i clienti. Tutti coloro che lavorano con noi vogliono fare qualche piccolo intervento. Che sia ristrutturare il bagno o una ristrutturazione degli impianti, c’è la volontà di fare dei piccoli lavoretti e offrire in ogni zona d’Italia un’azienda che abbiamo selezionato che può offrire un buon prezzo e un buon servizio”.
Tra i servizi che offrite, anche la consulenza sui mutui
“Le mediazione sui mutui rappresenta un servizio che già offriamo e che rappresentano un ottimo mercato sul quale vogliamo assolutamente migliorare. A mio avviso, il mercato italiano è ancora molto abituato a fare riferimento alla banca, ma non è minimamente detto che la propria banca, in quel momento, abbia interesse ad avere i tassi più competitivi. Questo ancora sul mercato italiano non è chiarissimo. Non è chiaro quanto possa essere utile un mediatore del credito. Noi ci limitiamo a suggerire al cliente di investire un’ora di tempo per confrontarsi con un broker per verificare la migliore banca possibile a cui riferirsi”.