La partita per aggiudicarsi i dipendenti dello stabilimento Safilo di Longarone resta aperta. Durante il capital market day dello scorso marzo l’AD Angelo Trocchia aveva confermato la cessione “a terze parti che saranno in grado di assicurare una continuità del know-how e il minor impatto sociale possibile, stiamo lavorando insieme per identificare una short list di aziende del settore occhialeria o moda”. La scelta della cessione dello stabilimento è legata a questioni di sovracapacità: “La decisione è basata purtroppo basata sulla pura constatazione che siamo seduti su una strutturale sovracapacità”, aveva specificato il manager. La Cgil si è detta contraria ad un eventuale segmentazione dichiarando che Safilo non ha problemi finanziari ma stia cercando di massimizzare la propria redditività. In effetti lo stabilimento bellunese, specializzato in produzioni in metallo, è ora poco strategico essendo un materiale meno presente nel portfolio dei brand del gruppo Safilo.
Oggi Nordesteconomia riassume le varie ipotesi che circolano sul territorio, aggiungendone di inedite. Thélios, realtà eyewear del colosso francese Lvmh, avrebbe dato la sua disponibilità a rilevare la fabbrica e ad assorbire la metà dei dipendenti. “Fonti vicine al dossier sottolineano come la divisione eyewear del gruppo Lvmh, benché in forte progresso, sta già più che raddoppiando le previsioni di assunzioni. Il piano di sviluppo di Thelios stabiliva un aumento della produttività, poiché la capacità dei 4 milioni di paia di occhiali risulta già saturata. Il piano tuttavia vedeva 100 nuovi ingressi e non le 230 persone che sarebbe disponibile ad assorbire”, spiega la testata. Parallelamente anche Marcolin, altro player veneto specializzato, sarebbe interessato e già disposto ad assorbire almeno altri 50 dipendenti. “Fonti qualificate affermano che il gruppo dell’occhialeria potrebbe anche alzare questa cifra utilizzando la cassa per riorganizzazione aziendale, 24 mesi anche continuativi per un quinquennio mobile. Quindi elevare le sue esigenze di manodopera in caso di una prospettiva di espansione più elevata”, continua Nordesteconomia ricordando il recente accordo di licenza perpetua a fronte del pagamento di 250 milioni di dollari a The Estée Lauder Companies per l’eyewear del marchio Tom Ford. Sia Thélios che Marcolin, contattati da Pambianconews, hanno scelto di non commentare le indiscrezioni.
Alla fine resterebbero fuori circa 170 dipendenti che potrebbero interessare non solo le aziende eyewear dell’area oltre a Marcolin e Thélios, Nordesteeconomia accenna a un terzo soggetto straniero e senza stabilimenti in Italia. Infine, secondo quando riporta la testata, anche un gruppo con sede ad Alpago, forse Mitsubishi Electric, sarebbe interessato a 50 operai. Nei prossimi giorni potrebbe arrivare da Safilo una proposta che faccia chiarezza sulla situazione nel distretto dell’eccellenza produttiva specializzata.