Il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, è stato perentorio: “C’è solo una strada per vincere la competizione con i grandi gruppi internazionali” ha affermato dal palco della 73esima Assemblea di Federalberghi, che si è svolta lo scorso 13 maggio a Bergamo. E ha proseguito : “Le corporation straniere e i fondi che investono in Italia, date le loro dimensioni, hanno strutture di costi decisamente più snelle rispetto ai gruppi italiani dell’ospitalità. È vero che negli ultimi 30 anni sono cresciuti la dimensione media e il posizionamento degli alberghi nella Penisola, ma dobbiamo renderci conto che sul sistema dei costi non possiamo vincere la sfida con l’estero. Puntiamo quindi in assoluto sulla qualità, tenendo presente che l’Italia è un museo a cielo aperto”. Conseguenza di questo postulato è anche un’altra affermazione di Bocca, e cioè che il ‘successo’ nel settore turistico andrebbe misurato in termini di fatturato e non di presenze, come si fa tradizionalmente in questo settore.
Il presidente dell’associazione degli albergatori ha ricordato che nel 2022 i volumi dei flussi turistici erano ancora al di sotto del 2019 e che la Banca d’Italia ha rilevato che la spesa turistica degli italiani nello Stivale è stata di 42 miliardi di euro, ovvero -5% sul pre-pandemia. Ha evidenziato anche una forte fidelizzazione degli italiani al Belpaese, perché per le scorse festività di Pasqua e del ponte del primo maggio, il 92% degli italiani hanno fatta vacanza nella Penisola, anche se ora non ci sono più barriere per viaggiare all’estero. È passato quindi a richieste specifiche al ministro del Turismo Daniela Santanché, presente in aula tra i relatori: “Il Pnrr ha dato solo 2,4 miliardi di euro al turismo, un settore che è il volano dell’economia, in grado di creare ricchezza in altri comparti, dall’agroalimentare alla moda, alle costruzioni, fino alla cultura. Chiediamo allora al nostro ministro di far confluire al turismo le risorse del Pnrr residue, cioè che non riescono ad essere utilizzate nei progetti per i quali erano destinate. Chiediamo inoltre alle forze politiche e agli amministratori una riduzione della pressione fiscale sugli immobili, che grava sulle imprese anche quando sono chiuse o semi vuote, e anche un deciso sostegno agli investimenti”.
Bocca ha proseguito dicendo che il lavoro è ancora oggi un tema cruciale perché trovare personale è il maggiore dei problemi: “È un fenomeno che hanno anche altri Paesi, ma è innegabile che in Italia in questi ultimi anni c’è stato un deflusso di operatori dal turismo verso altri settore. Tante aziende in realtà sono riuscite ad anticipare la cassa integrazione ai lavoratori, sostituendosi all’Inps. Ora stiamo lavorando per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Ad esempio, bisognerebbe ridurre la burocrazia nelle quote d’ingresso dei lavoratori stranieri”.
Su questo tema si è speso con forza l’imprenditore della moda Brunello Cucinelli, chiamato a intervenire sul palco dell’assemblea: “C’è un unico grande tema oggi, ed è il lavoro. Siamo i più grandi manifatturieri al mondo per qualità, il 65% della produzione dei grandi brand francesi è fatto in Italia, eppure il lavoro artigianale non è valorizzato, non è retribuito in modo dignitoso. Faccio un appello a tutti gli imprenditori: creiamo dei luoghi di lavoro che siano belli e alziamo il salario per ridare dignità al lavoro manuale. Bastano uno o due punti di ebitda per aumentare uno stipendio da 1.300 a 1.800 euro. Io credo in un capitalismo umanistico, che si basa sul rispetto verso le persone, sulla dignità dei lavoratori e sulla giusta retribuzione”.
Per quanto riguarda il sostegno agli investimenti, Stefano Barrese di Intesa Sanpaolo ha sottolineato che la banca ha messo a disposizione cinque miliardi di euro, attraverso una partnership strategica con Federalberghi, per innalzare la qualità dell’offerta: “L’ospitalità italiana deve migliorare, la Spagna ad esempio ha il 10% in più di alberghi 4 e 5 stelle e una dimensione media degli hotel superiore a quella italiana. Per ogni 100 euro spesi nel turismo, si creano 144 euro di indotto, come Pil aggiuntivo. Devo dire però che negli ultimi 100 anni siamo riusciti a colmare un gap di presenze straniere nel nostro Paese, e oggi i pernottamenti internazionali in Italia sono uguali o leggermente superiori a quelli nazionali. E questo grazie all’innalzamento del livello di qualità dell’offerta”.
In collegamento da remoto è intervenuto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, evidenziando che nei primi tre mesi dell’anno la città ha registrato un aumento del 21% delle presenze rispetto al 2019. Gori ha ricordato che una crescita eccessiva del turismo extralberghiero rischia di far diventare i centri storici meno autentici e ha chiesto al Governo di dare ai Comuni, così come è stato fatto per Venezia, gli strumenti per regolamentare le presenze. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha evidenziato che il suo territorio ha già raggiunto nel 2022 i numeri del 2019, forte anche dei tanti eventi programmati: quest’anno Bergamo e Brescia sono Capitale della Cultura, tra poco inizieranno i mondiali di Scherma, l’anno prossimo i Master Games invernali, e nel 2026 le Olimpiadi Milano-Cortina.