Un anno record il 2022 per Human Company, società specializzata nel segmento dell’ospitalità open air. Il gruppo fiorentino che conta oggi 10 strutture all’aria aperta, tra village e camping in town, stima di chiudere il 2022 con ricavi a 123 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto al 2021 e dell’11% rispetto al 2019. Previsto anche un ebidta a 32 milioni di euro, in crescita del 33% sul 2021 e del 3% sul 2019.
Grazie anche a questi numeri, Human Company rilancia il suo business in vista dei prossimi anni con un piano industriale molto importante, come conferma a Pambianco Hotellerie il CEO del gruppo Luca Belenghi: “Siamo ambiziosi e dopo il successo di questo 2022 per noi l’asticella si alza sempre di più. Abbiamo approvato la scorsa settimana nel cda il piano industriale per i prossimi 3 anni che prevede innanzitutto investimenti di 70 milioni di euro sul prodotto e sui servizi. Oggi la partita si vince con la qualità e infatti questo budget serve per rinnovare la nostra offerta: come ogni anno sostituiremo ad esempio il 15% di infrastrutture abitative. È una strategia che funziona e lo dimostra il fatto che sul mercato abbiamo una buona loyalty che è stata costruita nel tempo grazie ai contenuti e al prodotto”.
Il manager non nasconde lo sviluppo più a lungo termine della società, anche se quello da fare per portare sul mercato prodotto nuovo è un lavoro complesso che comprende sforzi economici lunghissimi. “Sono tre i progetti, tutti molto ambiziosi, che stiamo già portando avanti sul territorio italiano: in Veneto con Eraclea Village, una struttura che sarà tra le più grandi, moderne ed innovative del Mediterraneo, e con DeltaFarm, il ‘villaggio della biodiversità’ che riconvertirà la centrale termoelettrica Enel a Porto Tolle; poi in Toscana, a Cavriglia, con il primo grande parco turistico dedicato allo sport in Italia. Un lavoro a lunga scadenza che richiederà un investimento complessivo che si può quantificare in circa 250 milioni di euro. Anche se è una stima complessa da fare, pensando in particolare all’area di Porto Tolle che è un progetto record in Europa, ma che prevede ancora un anno di decommissioning per poi iniziare la riconversione”.
Se infine quella open air è storicamente una proposta di ospitalità preferita da un turismo più internazionale, questo piano di sviluppo del gruppo italiano è pensato anche in un’ottica di maggiore crescita delle presenze nazionali. “Guardando alla tendenza storica – conclude Belenghi -, tutte le strutture all’aria aperta Human Company rivelano un costante aumento degli italiani: complici anche gli eventi pandemici la crescita ha toccato un +20% nel triennio 2020-2022, rispetto ai dati pre-Covid. Un dato che testimonia la tendenza positiva registrata dal comparto che, grazie alla sua capacità di evolversi, è riuscito a guadagnare la fiducia degli italiani, offrendo servizi di qualità e ogni tipo comfort. Certamente i nostri connazionali sono una clientela più esigente: ecco perché per loro abbiamo messo in cantiere per il prossimo futuro delle campagne multimediali che puntano i riflettori sulle novità del prodotto e sul suo appeal”.