Conceria Tirrena, celebra 70 anni di attività e guarda al futuro. L’azienda specializzata nel commercio di pellami, fondata nel 1953 da Romano Giordani e guidata oggi dai suoi figli, Mario e Donatella punta a raggiungere ricavi per 100 milioni di euro in cinque anni, “a fronte del consolidamento di una significativa acquisizione”, come spiega la realtà conciaria. “Nel 2022 – si legge in una nota – sono stati 500 i clienti attivi in Italia, per un monte ricavi di circa 28,6 milioni di euro, mentre 150 sono stati quelli esteri, presso i quali sono state generate vendite per circa 6,3 milioni di euro”.
L’azienda ha reso noto che “nel corso del 2019 e sino ad inizio 2020, Conceria Tirrena ha intrapreso un’importante operazione di rafforzamento commerciale e strategico”. La positiva chiusura della trattativa destinata all’acquisizione del principale competitor nel segmento del fashion e del lusso, la AL.VI.PEL, società piemontese ma con sede operativa a Turbigo (MI) attiva da oltre 30 anni nel medesimo settore e che nel 2022 ha generato ricavi caratteristici per circa 22,9 milioni di euro, ha rafforzato la crescita aziendale e il suo modello di business. Altro step fondamentale è stata, a partire da dicembre 2022, il controllo della stessa AL.VI.PEL. da parte di Conceria Tirrena, “sebbene ancora gestita e amministrata – in diretta partnership con la controllante – da parte dei precedenti proprietari, i fratelli Fabrizio e Fiorello Morandi”.
Il piano strategico che coinvolge oggi le due aziende partner, leader nei propri segmenti di mercato, e il gruppo a cui esse fanno capo, controllato dalla Giordanfin, società finanziaria della famiglia Giordani, è quello di raggiungere entro il 2028 un monte ricavi di 100 milioni di euro. “Questo risultato – prosegue l’azienda – in base alle linee strategiche condivise e definite, punta da un lato a consolidare le relazioni già attive con le aziende dell’attuale network commerciale e dall’altro a creare nuove partnership con realtà nazionali ed internazionali, con particolare riguardo alla porzione del comparto fashion/luxury non ancora esplorato nella sua globalità”.