Crollo delle transazioni per gli immobili commerciali in Italia. Nei primi 9 mesi del 2023 sono stati investiti circa 3,5 miliardi di euro, valore in forte contrazione rispetto alla media degli ultimi 5 anni (-47%). E’ quanto rilevato dagli analisti di Savills secondo cui, considerando il numero delle operazioni, il mercato si è mantenuto dinamico con oltre 150 deal chiusi tra gennaio e settembre a fronte di una media quinquennale di 110; di conseguenza, il volume medio per singola transazione ha continuato a diminuire, con una forte prevalenza di operazioni inferiori ai 50 milioni di euro. Nonostante il periodo di incertezza, dal punto di vista dei capitali ha continuato a prevalere la moneta internazionale (65%), segno che il mercato italiano si conferma appetibile. “Per fine anno ci aspettiamo una ulteriore decompressione dei rendimenti prime rispetto ai valori registrati nel Q3 2023”, avvertono gli esperti di Savills.”Per i secondary asset continuerà la polarizzazione, con maggiori repricing che caratterizzeranno questo segmento del mercato”.
Il settore del living si è confermato prima asset class per volumi di investimento e unico settore a registrare una variazione positiva anno su anno. Solidi fondamentali hanno sostenuto l’interesse per i settori del residenziale, dello student housing e dell’healthcare. “I volumi del periodo sono stati trainati principalmente dai segmenti del residenziale e delle case di cura”, si legge nel report di Savills. “Milano e Roma continuano a rappresentare le principali destinazioni, ma i mercati regionali stanno attirando sempre più l’attenzione degli investitori. I nuovi trend demografici e i criteri esg influenzeranno sempre più il mercato nei prossimi anni guidando la domanda di nuove soluzioni residenziali. Il Build to Rent si sta sempre più affermando come una nuova tipologia di prodotto che combina servizi, zone comuni e gestione specializzata, sostenuto da una carenza di spazi abitativi in linea con le nuove esigenze dell’abitare”.
La logistica ha chiuso i primi 9 mesi dell’anno al secondo posto, rappresentando circa il 30% del volume totale del periodo. Spinto da flussi turistici in ripresa, il settore dell’hospitality ha continuato a registrare risultati positivi raggiungendo il terzo posto nei primi 9 mesi del 2023. Con poco meno di 450 milioni di euro, gli uffici hanno registrato volumi in netta flessione nonostante un mercato che, lato occupiers, si mantiene dinamico. I volumi transati nel settore retail continuano a essere contenuti e guidati dalla componente dei retail warehouse e dell’high street. Nel 2023, le destinazioni turistiche e del lusso hanno continuato a essere al centro delle strategie degli investitori e dei retailer. “Nel difficile contesto di riferimento, il mercato italiano – spiega Marco Montosi, Head of Investment di Savills per l’Italia – dimostra di concentrarsi su quei settori che offrono solide prospettive di crescita e fondamentali in linea con le principali strategie di investimento pan-Europee. Riteniamo che il volume investimenti per il 2023 non supererà i 5 /6 miliardi di euro, posticipando la ripresa dell’attività transattiva nella seconda parte del 2024″. “I tassi di riferimento della Bce hanno probabilmente raggiunto il picco massimo mentre l’inflazione sta lentamente calando e la crescita -precisa Elena Zanlorenzi, Head of Research di Savills per l’Italia – si è indebolita a causa di consumi e investimenti in rallentamento. Come nel resto dell’Eurozona, nei prossimi mesi la crescita rimarrà debole mentre una ripresa vivace del mercato è rimandata alla seconda metà del 2024, quando si avranno più certezze relativamente ad una possibile inversione della politica monetaria”.