Baglioni Hotels & Resorts ha venduto la maggioranza del capitale ai messicani Palace Resorts, che acquisiscono il 75% della holding Cogeta che detiene il gruppo alberghiero. La transazione è stata effettuata con una parte di cessione di quote e una parte di aumento di capitale.
Il significato del deal lo spiega il CEO Guido Polito, che rimane alla guida del gruppo: “In questi ultimi due anni abbiamo acquisito molta visibilità sul mercato, anche agli occhi degli investitori. Questo è stato importante perché io volevo proprio trovare un partner strategico e finanziario che potesse aiutare Baglioni a fare un salto di qualità nel presidiare il mercato. La ricerca non è stata facile, nonostante i tanti colloqui che ho fatto negli ultimi otto mesi. Il motivo è che il partner ideale doveva avere due caratteristiche fondamentali: una visione di lungo termine, che mal si sposa spesso con i gruppi di investimento che hanno una visione di breve termine, e cercavo anche una famiglia, perché ritengo che possa perseguire valori ‘a tutto tondo’ legati al business, e che sia anche più umana”.
L’esito di questa ricerca ha portato alla famiglia Chapur, proprietaria di Palace Resorts, che è presente con strutture in Messico e nei Caraibi, con i brand Palace e Le Blanc. “Il gruppo messicano – continua Polito – è stato fondato dal papà e dallo zio nei primi anni Ottanta e adesso lo gestiscono i quattro figli, tutti molto giovani, il più ‘vecchio’ ha 34 anni, e sono estremamente competenti”.
I vantaggi sono forti per entrambi i player del deal. Palace Resorts aveva intenzione di espandere il business in Europa, accompagnato da un management di grande esperienza, che infatti è stato tutto riconfermato. “Il loro modello di business – spiega Polito – è incentrato sui club, cioè su membership che costano da 10mila a 300mila dollari, e che consentono di avere privilegi e scontistiche spalmate su 50 settimane in 25 anni. Hanno 75mila soci con un tasso di crescita di 10mila soci l’anno, soluzione che genera la vendita di 750mila notti all’anno. Si parla di un gruppo da 800 milioni di fatturato, con all’attivo 5.000 camere e 2.200 camere in costruzione”. Il CEO aggiunge che il gruppo messicano ha condotto una survey tra i clienti della membership e, tra le location dove vorrebbero che il gruppo fosse presente, hanno citato come prime Italia e Maldive, destinazioni dove è presente Baglioni.
Per quanto riguarda i vantaggi del deal per il gruppo italiano, Polito spiega che la loro clientela è soprattutto americana: “Se riusciremo a prendere solo il 5% dei loro membri, al prezzo medio in cui vendiamo attualmente le camere avremo 17 milioni in più di fatturato, e questo è solo il potenziale minimo della crescita. La formula della membership porta anche a una riduzione del costo del venduto, perché si evita il costo commerciale dell’acquisizione del cliente. Infine, la divisione Real estate di Palace Resorts ha intenzione di investire un miliardo di euro in acquisizioni immobiliari in Europa. Noi gestiremo tutti i loro investimenti, sia che siano brandizzati Baglioni, Palace o Le Blanc”. Polito conclude sottolineando altre sinergie che si sviluppano con l’ingresso dell’azionista di maggioranza: “Avremo un grande risparmio di costi perché Palace sviluppa molte operatività in house, ad esempio tutti i software e i contenuti marketing vengono fatti internamente. Abbiamo infatti una valutazione, dal 2022 al 2025, che è di 10 volte l’ebitda”.
Intanto si attende a Milano la nuova apertura di Casa Baglioni in via dei Giardini, che vanta 30 camere e suite, un’area living, un ristorante firmato dallo chef stellato Claudio Sadler e una wine cellar. Gli spazi sono progettati dallo studio d’architettura Spagnulo & Partners.