Un impegno “a rafforzare il ruolo di architetti, ingegneri, geometri, urbanisti e progettisti nel garantire abitazioni, infrastrutture urbane e città sostenibili, sicure, sane, socialmente inclusive, climaticamente neutre e circolari”. Questo il principio che enuncia la Dichiarazione di San Marino, sottoscritto dai governi presenti all’83esima sessione del Comitato Unce (La Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite) dedicata allo Sviluppo Urbano, l’Edilizia Abitativa e la Gestione del Territorio. Tra i primi firmatari Lord Norman Foster, presidente della Norman Forster Foundation, e Stefano Boeri di Stefano Boeri Architetti.
“In questo periodo di crisi, possiamo trovare grande speranza nelle azioni coraggiose intraprese per rendere le città di tutto il mondo neutrali dal punto di vista climatico, più sicure, inclusive e resilienti. Tuttavia, data l’ampiezza e l’urgenza delle sfide che abbiamo di fronte, gli urbanisti, gli architetti, gli ingegneri e i designer, insieme ad altri protagonisti delle nostre città come i leader civici, i manager e gli sviluppatori, hanno il dovere unico di portare avanti cambiamenti trasformativi alla scala richiesta”, ha commento Foster.
Di “responsabilità fondamentale” in capo ad architetti e urbanisti ha parlato Boeri, intesa quale necessità di “ridurre al minimo le emissioni di anidride carbonica e i consumi energetici, massimizzare i dispositivi captanti energie rinnovabili, integrare nelle costruzioni quote sempre maggiori di superfici biologiche e vegetali, e adattarsi a un modello di mobilità sostenibile, elettrificata, basato sul sistema dei trasporti pubblici. Porteremo come appello agli architetti la Dichiarazione di San Marino – ha annunciato – alla COP27 di Sharm El Sheikh a novembre, impegnandoci a raccogliere il maggior numero possibile di adesioni”.