Con la crescita della domanda enoturistica dopo la pandemia, sono sempre di più gli investitori in cerca di asset che legano la produzione vinicola alla possibilità di ospitare i turisti amanti della campagna, del buon vino e del buon cibo. E così il segmento del mercato immobiliare legato alla produzione di vino ha ripreso a crescere dopo lo stop imposto dalla pandemia. “Il comparto vitivinicolo gode di una crescita esponenziale con la presenza sul mercato di un numero, in costante aumento, di buone opportunità per investire in immobili e vigneti”, spiega Alessandro Ghisolfi, responsabile dell’ufficio studi di AbitareCo. “Rispetto a una decina di anni fa il comparto sta registrando una forte domanda da parte del mercato estero con un incremento del 100% delle richieste, soprattutto da parte di ricche famiglie cinesi e arabe”.
Secondo l’esperto, la domanda di immobili da ristrutturare ma soprattutto già riqualificati in questi territori riguarda per lo più le seconde o addirittura terze case e proviene in gran parte da persone residenti nelle grandi città o provenienti dall’estero. “Si tratta di investitori dotati di grandi disponibilità economiche e di una forte passione per il vino”, continua Ghisolfi. “Di solito, non si limitano ad acquistare una abitazione ma grandi appezzamenti e vigneti per la produzione delle loro etichette da vendere o semplicemente condividere con gli amici e i parenti”.
Dando uno sguardo ai valori, dal 1966 a oggi il prezzo di un ettaro di vigna nell’area di Montalcino, in Toscana, ha fatto segnare un balzo in avanti del 4.500% arrivando a costare oltre 900.000 euro. Ma sono le Langhe il ‘terroir’ per eccellenza e il vero re Mida dei vigneti italiani. Un ettaro di vigna iscritto alla Docg di Barolo può arrivare a costare anche 1,2 milioni di euro a fronte dei 600mila euro del Barbaresco. Un capriccio certamente alla portata di pochi se si tiene presente che il valore medio di un casale con vigneto a Barolo si attesta da un minino di 12 milioni fino a un massimo di 45 milioni di euro. Più contenuti ma sempre stellari i prezzi nella vicina località de La Morra con prezzi che oscillano dai 6 ai 21 milioni di euro. “Le Langhe rappresentano il territorio più caro in assoluto in Italia in termini di vigneti e di dimore ad essi associat”, ammette Ghisolfi. “Basta spostarsi in altri territori anche limitrofi per osservare valori ben più contenuti. Ad esempio nella zona di Dogliani, dove si produce dolcetto, la forbice dei valori è compresa fra i 2 e 4 milioni di euro circa”. Anche nel basso Piemonte nelle zone del Gavi e delle colline tortonesi, dove si producono soprattutto vini come la Barbera e il Cortese o vitigni autoctoni come il Timorasso, i valori sono molto più contenuti, nonostante l’offerta sia molto bassa.
Un’altra regione che possiede territori e mercati importanti è il Veneto. Se a Valpolicella (qui le valutazioni parlano di un costo compreso tra i 450.000 e i 600.000 euro per ettaro, in linea con i costi delle aree del Conegliano e del Prosecco di Valdobbiadene) servono tra i 2,5 e i 3,5 milioni di euro per acquistare un casale con vigna, a Soave i prezzi scendono a 1,8-2,5 milioni. Ben più alti i valori della provincia di Treviso con Valdobbiadene in testa con prezzi che partono da 3,3 milioni per arrivare a 7,8 milioni. In Toscana>, il prezzo medio osservato a Montalcino per una dimora di pregio con vigneti si attesta oggi tra i 2,6 e i 10,2 milioni di euro, a Montepulciano i prezzi scendono e sono compresi in un range fra i 3 e i 9,9 milioni di euro; mentre a Pitigliano, in provincia di Grosseto, si trovano dimore con vigna a 0,8-1,9 milioni di euro.
“La scarsità dell’offerta ha fatto segnare una forte impennata dei valori in Trentino-Alto Adige dove oggi è difficile trovare un’occasione a meno di cinque milioni di euro a Mezzocorona, Caldaro, San Michele e Santa Maddalena”, ha concluso l’esperto di AbitareCo secondo cui, guardando a sud, grande sviluppo ha avuto anche nell’era pre-Covid la Sicilia, terra fertile e ricca di vigneti. Fra i vitigni più conosciuti e apprezzati, in provincia di Palermo e di Siracusa si sono sviluppate aziende che guardano anche all’enoturista, coccolandolo non solo coi propri prodotti ma ospitandolo in dimore di charme ristrutturate con servizi annessi come spa e piscine. I valori di vendita di questi immobili sono cresciuti anche nell’ultimo anno e solo a Pantelleria si possono acquistare prodotti inferiori ai due milioni di euro.