Dopo una crescita del +23% nel 2022, che ha seguito le ottime performance dell’anno precedente, il comparto si interroga sulla strada da prendere partendo da un 2023 complesso, più per ricavi che per vendite
È stato un anno 2022 in crescita quello del mondo retail multimarca legato al design, anche se i volumi di fatturato non hanno ripetuto i numeri strabilianti del 2021, anno che era stato lanciato dal rimbalzo post pandemico dei consumi per la casa. Parliamo comunque di un 2022 che ha lasciato un segno (positivo) alle principali dieci aziende del comparto le cui performance vediamo nel dettaglio nella infografica seguente. Tutte insieme sono infatti riuscite a incassare 343 milioni di euro a fronte di un turnover totale 2021 che era stato pari a 279 milioni (con una crescita aggregata quindi del +23%). Per tutto l’anno sul retail sono quindi rimasti accesi riflettori importanti che hanno sottolineato anche quanto questo ambito commerciale possa continuare il suo sviluppo. Tutto ciò soprattutto alla luce di una peculiarità di questo settore: il progetto è sempre più il perno dell’aumento del fatturato a livello globale e proprio la distribuzione multimarca può essere l’interlocutore ideale per rispondere a tutti i tipi di richiesta, sia locale che internazionale; perché oggi nessuno meglio di un distributore può formulare una proposta ad hoc tarata su ogni esigenza progettuale. Ovviamente utilizzando di volta in volta le aziende più giuste in base alle esigenze di stile, prezzo e qualità del committente. Un approccio che è difficile da seguire invece anche per i gruppi industriali più strutturati, dato il fatto che devono giocoforza ragionare sfruttando solo quei brand che hanno in portafoglio.
“Il 2022 – spiega Gianluca Mollura, fondatore e Ceo di Mohd, realtà che si trova in seconda posizione nel raking Pambianco dei ricavi 2022, in crescita del +25% sul 2021 – è stato un anno straordinario, per noi come per tutti i player del settore. I numeri che vediamo sono importanti e, nel nostro caso, certificano la soddisfazione di essere cresciuti molto bene, comunque partendo da una base storica e solida. La chiave per proseguire in positivo nel futuro, a mio avviso, è certamente quella di continuare a puntare sul made in Italy, ma soprattutto proprio di focalizzarci sulla capacità che abbiamo di gestire progetti complessi. È forse il lavoro che sappiamo fare meglio e sempre in sinergia con i progettisti e al loro servizio. Ovviamente siamo consci che ripetere gli exploit del 2022, e del 2021, sarà impossibile, ma lavoriamo da inizio anno al consolidamento della nostra posizione e le prospettive in questo senso sono buone”. Parte infatti da un turnover 2022 pari a 56 milioni di euro che colloca Mohd al secondo posto del ranking, appena sotto al leader che è stato per l’annata Interni. L’azienda fondata nel 1933 a Verano Brianza e che oggi distribuisce oltre 200 brand attraverso un circuito di 14 store, ha raggiunto infatti un fatturato di 58 milioni di euro nel 2022, in crescita di un notevole +68% anno su anno.
La forza del Made in Italy
Sul terzo gradino del podio del settore dei multimarca per il design dello scorso anno si colloca quindi Bergamin, azienda fondata nel lontano 1934 dall’omonima famiglia guidata dal capostipite Alessandro e acquisita poi nel 2022 dal Gruppo Sme. Grazie ai sette store che fanno parte della sua catena commerciale infatti, Bergamin ha raggiunto un fatturato 2022 pari a 40 milioni di euro, in crescita del +13% rispetto all’anno precedente. Più importanti ancora gli aumenti di giro d’affari delle due aziende che si trovano poi al quarto e al quinto posto della classifica, anche se unite dalla stesso livello di affari. Si tratta rispettivamente di AD Dal Pozzo – realtà vicentina che racchiude oltre 2.000 metri quadri di spazio espositivo in diversi punti vendita e che per il 2022 ha avuto ricavi di 32 milioni di euro (+24% sul 2021) – e di Armonie & Design – brand nato nel 1990 all’interno del gruppo Della Camera Arredamenti e che ha segnato anch’esso un turnover 2022 di 32 milioni (+21% sull’anno precedente).
Tra le aziende che si trovano nella seconda metà della classifica, quella che ha avuto una crescita molto interessante è stata Bredaquaranta: il suo 2022 si è chiuso a 24 milioni di euro di fatturato in crescita del +26% rispetto ai 19 millioni del 2021. “Un percorso virtuoso – racconta il Ceo Davide D’Avico – che per noi, e non solo, devo dire sia stato relativamente facile, avendo coinciso con un momento storico di generale grande crescita del comparto casa. Di contro però, questo 2023 è partito fin dall’inizio con diverse criticità: legate certo alle contingenze politiche e economiche internazionali, oltre che al fatto che mercati molto importanti come la Cina e gli Usa sono quasi fermi. Ecco perché i risultati di questo anno che sta per finire a mio avviso ci faranno vedere quali sono le aziende più solide e più in grado di consolidarsi sul mercato. Certo bisognerà avere l’accortezza di guardare non solo ai ricavi ma anche ai volumi di vendite: per quanto ci riguarda le previsioni ci dicono che potremmo raggiungere lo stesso livello di venduto del 2022 ma perdere qualcosa nel fatturato”.
Una flessione nel giro d’affari che per lo ‘spumeggiante’ 2022 ha però già toccato una sola delle realtà che fanno parte del ranking Pambianco. Si tratta della bergamasca Lazzarini che pur essendo arrivata al nono posto in graduatoria segna ricavi pari a 23 milioni di euro, in calo del -3% anno su anno, e un milione in più della bresciana Ostilio Mobili giunta l’anno scorso a 22 (+5% sul 2021). Infine, una riflessione sull’andamento dei valori ebitda delle dieci aziende del ranking: la performance migliore è quella del primo in classifica, Interni, che raggiunge un risultato di 9 milioni di euro, in crescita del +800% rispetto al milione di ebitda del 2021. Buoni gli exploit anche di Mollura, Bergamin e Armonie & Design: tutti e tre infatti raggiungono una quota di 3 milioni di euro.
L’articolo è disponibile nel numero di novembre/dicembre 2023 di Pambianco Design in uscita