Negli ultimi 10 anni, dal 2013 al 2023, le catene alberghiere in Italia hanno consolidato sempre di più la loro presenza. Lo racconta il Chains Monitor Italy che la società di ricerca Thrends pubblica con cadenza semestrale: l’ultimo report rilasciato a ‘chiusura’ dell’anno 2023 spiega come il numero degli alberghi di catena lungo la Penisola sia arrivato a 2.189, per un totale di 216mila camere. Un numero che corrisponde a un tasso di penetrazione dei gruppi alberghieri, in termini di camere, che è passato dal 13,4% del 2013 al 20,1% dello scorso anno. Il 2024 del turismo, anno nel quale gli analisti si aspettano un ulteriore trend positivo per il mondo del travel e dell’incoming italiano, inizia quindi con una camera d’hotel su cinque che appartiene, è gestita o è marchiata da una catena di ospitalità, domestica o internazionale.
Anche il dato ‘assoluto’ del numero delle chiavi è altrettanto interessante: il totale delle camere di catena è infatti passato da 146mila a 216mila con +48% nel decennio. “Questa evoluzione – spiega Irina Hernández, senior analyst di Thrends – è la dimostrazione di come le catene abbiano iniziato ad accettare, nella loro espansione, anche dimensioni più ridotte, secondo quelle che sono le caratteristiche del panorama immobiliare italiano. Tanto è vero che la dimensione media delle strutture di catena passa da 110 camere del 2013 alle 99 di oggi: un notevole abbassamento della soglia minima dovuto al proliferare dei brand lifestyle, meno rigidi in termini dimensionali e anche quindi più adatti al tessuto immobiliare e ricettivo italiano. Il tasso di penetrazione delle catene in Italia resta ancora tra i più bassi in Europa, ma l’interesse degli investitori internazionali verso il Belpaese, soprattutto nel segmento luxury, farà probabilmente arrivare la presenza delle catene in Italia a oltre il 22% entro 3 anni”.
Questa previsione, riportata sempre nel report semestrale sugli alberghi di catena in Italia, nasce infatti considerando la numerosa pipeline composta da 232 hotel previsti in apertura lungo la Penisola tra il 2024 e il 2027. Il 32% delle nuove aperture è rappresentato da alberghi che entreranno a far parte di una catena domestica, mentre il restante 68% di gruppi internazionali: il 32% americane, il 16% francesi, l’8% spagnole. Già alla fine del 2023 i gruppi alberghieri presenti sul suolo italiano sono passati da 138 a 270, anche se il 73% di questi sono nazionali. La pressione dei player globali sull’Italia però non è mai stata così evidente e sono impressionanti i numeri relativi ai brand presenti: oggi si contano 155 brand internazionali presenti in Italia, con una crescita del 100% rispetto ai 75 di dieci anni fa.
I gruppi alberghieri con il maggior numero di hotel sono Best Western Hotel Group, Accor, Marriott International, B&B Hotels e Minor Hotels, che detengono il 19% degli hotel di catena in Italia. Le prime 3 catene domestiche, per numero di alberghi, invece sono Gruppo Una, Apogia Hotels e Iti Hotels. Dal punto di vista geografico infine, le regioni che vedranno il maggior numero di aperture entro il 2027 sono Lombardia (21%), Lazio (20%), Veneto (12%) e Toscana (9%), mentre le prime cinque destinazioni per numero di hotel in pipeline sono Roma (18%), Milano (10%), Venezia (6%), Firenze (6%) e Napoli (3%).