Il vino italiano desta ancora una volta l’interesse dei fondi di investimento. È il turno dell’abruzzese Tenuta Ulisse che è stata rilevata dalla società di private equity White Bridge Investments II, che ne ha acquisito la maggioranza. L’operazione vede il reinvestimento della Famiglia Ulisse che guiderà il progetto di consolidamento e di creazione di una piattaforma multi-regione. Alla famiglia, secondo quanto riportato da diverse fonti stampa, dovrebbe spettare una quota del 30 per cento.
Lo scorso agosto, White Bridge aveva avanzato un’offerta per l’acquisto dell’azienda vinicola che, secondo Italia Oggi, si sarebbe aggirata sui 43 milioni di euro per il 100% del capitale.
L’operazione di White Bridge si pone l’obiettivo, come si legge nella nota ufficiale, “di supportare lo sviluppo della realtà abruzzese nei prossimi anni per dare il via al consolidamento dell’industria vinicola in Italia, con un particolare focus sui vini di alta gamma”.
Nel 2021, stando a quanto riportato da Il Sole24Ore, la realtà fondata in provincia di Chieti dai fratelli Ulisse nel 2006 ha registrato un fatturato di 11,7 milioni di euro e un ebitda pari al 35-40% del giro d’affari. Nel corso degli ultimi anni, la società, specializzata nel canale horeca, ha intrapreso un percorso di internazionalizzazione che ha portato l’azienda a generare circa il 60% del proprio fatturato all’estero. In parallelo Tenuta Ulisse ha ulteriormente rinforzato la propria presenza sul mercato nazionale per diventare un’azienda di riferimento per i vini di fascia premium.
Questa è stata l’ennesima operazione nel settore del vino, che ha visto attività di m&a moltiplicarsi negli ultimi due anni. Solo negli scorsi giorni, lo scenario vinicolo italiano ha visto la nascita di un nuovo polo: si tratta di Veraison Group, formatosi dall’unione di Salvaterra, azienda situata nel cuore della Valpolicella; Progetti Agricoli, con sede a Castiglione delle Stiviere; e 4Ru, fondata a Ravenna nel 2006.