Si svolgerà a Milano, dal 13 al 15 giugno, Misaf 2023. Gli spazi dell’East End Studios, in via Mecenate, saranno la location della manifestazione che si propone come ponte culturale e imprenditoriale tra Asia ed Europa, ospitando oltre 60 imprese asiatiche di calzature e accessori.
“L’unione ideale tra il mercato asiatico e quello europeo è il nostro obiettivo – dichiara Wang Ying, segretaria generale della sezione calzature della Camera di Commercio Nazionale Cinese per l’Industria Leggera -. Desideriamo collaborare perché crediamo che il mondo della bellezza non abbia confini. Abbiamo recentemente lanciato Futuro Artigiano, una piattaforma digitale che aiuta i giovani designer internazionali a creare e a veder realizzate le proprie collezioni di calzature e accessori: crediamo che questo sia lo spirito giusto per unire l’Asia all’Europa, in un clima di fattiva collaborazione”.
Tra i partecipanti di Misaf non vi saranno solo aziende Oem (che effettuano la sola produzione della componentistica), ma anche aziende che intendono esporre i brand da loro creati. Tra le molte proposte che saranno presentate ai buyer, agli addetti ai lavori e alla stampa internazionale spiccano le creazioni di Sheme, tra i brand leader per le calzature femminili di alta qualità in Cina e fondata nel 1998 dalla designer Liu Qiongying, anche presidente della Camera di Commercio per l’Importazione e l’Esportazione di Calzature del Sichua.
L’industria calzaturiera cinese conta circa 50mila lavoratori e produce annualmente 14 miliardi di paia di scarpe. Secondo i dati dell’Agenzia delle Dogane cinese, le importazioni ed esportazioni di scarpe cinesi nel 2022 ammontano a 68,2 miliardi di dollari, con una crescita del 17,6%, rispetto all’anno precedente. Le esportazioni di calzature cinesi pesano 62 miliardi di dollari, con una crescita del 20,25%. Nello specifico, le esportazioni verso l’Unione Europea ammontano a 11,1 miliardi di dollari, e quelle verso l’Italia a 1,251 miliardi.
La tendenza delle industrie ad alta densità di lavoro, come quelle di India e Vietnam, di spostarsi verso costi più bassi è irreversibile. Per questo motivo, l’industria calzaturiera cinese ha rivolto la propria attenzione ad una produzione di qualità più alta, investendo su design e tecnologia, e ha abbandonato la competizione giocata sul basso margine di guadagno e sulla produzione di basso livello. Per questo la Cina, spiega la manifestazione fieristica, intende rivolgersi al mercato europeo di medio livello, ma anche promuovere opportunità di sviluppo bilaterale Italia-Cina, attraverso la collaborazione con design e brand italiani, trasformando la tradizionale concorrenza in cooperazione.