“Non abbiamo visto nessuna interruzione dei trend di crescita. In tempi complessi, beneficiamo della nostra costante spinta verso la qualità elevata dei prodotti”. Ad allontanare i timori di un rallentamento, rassicurando così il mercato, è Axel Dumas, executive chairman di Hermès, reduce da un Q2 migliore delle stime degli analisti. La maison di rue du Faubourg Saint-Honoré ha diffuso i risultati del primo semestre dell’anno, chiuso con ricavi che sfiorano i 6,7 miliardi di euro, in aumento del 22% (+25% a cambi costanti) e profitti per 2,2 miliardi (pari al 33% delle vendite), in crescita del 36 per cento. Nel solo secondo trimestre le vendite di Hermès hanno superato i 3,3 miliardi, a +22 per cento. La progressione a cambi costanti è del 28%, maggiore del +22%, sempre al netto delle fluttuazioni valutarie, fissato dal consensus Visible Alpha.
Nel complesso dei sei mesi, spiega Hermès, tutte le regions hanno evidenziato una crescita superiore al 20%, con una progressione eccezionale in Asia, “supportata da una base di confronto favorevole nel secondo trimestre”. Le vendite sono aumentate in modo significativo sia nei negozi del gruppo (+25% a cambi costanti) che nelle attività wholesale (+26%), forti del rimbalzo del travel retail. Incrementi superiori al 20%, inoltre, per tutte le divisioni produttive, dove brilla il +35% del ready-to-wear e degli accessori. Nel medio termine, nonostante le incertezze economiche, geopolitiche e monetarie in tutto il mondo, il gruppo conferma l’obiettivo di “crescita dei ricavi a cambi costanti”.
“Per sostenere questa progressione – ha concluso Dumas -, continuiamo a investire nelle nostre capacità produttive, nell’espansione della nostra rete, accelerando la creazione di posti di lavoro e la formazione in tutti i métiers del gruppo”.
I risultati di Hermès arrivano in un momento in cui i titoli di lusso sono stati messi sotto pressione dalle incertezze relative al ritmo della ripresa post-pandemica in Cina. Inoltre, lo shopping nel mercato Usa è raffreddato dall’aumento dell’inflazione. Le prospettice caute di colossi come Lvmh e Richemont in Cina hanno spinto al ribasso i titoli del settore negli scorsi giorni. “Ma Hermès – ricorda Reuters – che si rivolge a una nicchia di consumatori high-spending, è noto per resistere alle turbolenze economiche meglio dei rivali. La maison ha infatti registrato una crescita forte in tutte le regioni”. A essere confermata è anche la resilienza del suo modello produttivo: “Il potere del marchio Hermès è indiscutibile. Le lunghe liste d’attesa appianano qualsiasi singhiozzo della domanda a breve termine”, ha precisato Bernstein.
In mattinata le azioni di Hermès sfioravano rialzi del 2 per cento.