Fondata nel 1893 come prima scuola alberghiera al mondo, ben 130 anni dopo Ehl Hospitality Business School si è trasformata in un’azienda di formazione internazionale con 4mila studenti in tre campus: due in Svizzera, a Losanna e Passugg, e uno a Singapore. Passata dalla prima piccola classe di 30 studenti a una realtà con 30mila ex-alunni in tutto il mondo e programmi educativi che vanno dall’apprendistato ai master, oltre a corsi brevi professionali e formazione executive, Ehl è tra le migliori università al mondo nel settore hospitality management e la quinta più importante business school elvetica. “Nei nostri campus – racconta Markus Venzin, CEO di Ehl da settembre 2022 – proponiamo un’idea di formazione a 360 gradi che comprende un’immersione globale quotidiana con studenti di 125 nazionalità. A Losanna, ad esempio, parte integrante della struttura sono vari ristoranti – tra cui uno che può fregiarsi, unico al mondo, di una stella Michelin – nei quali gli studenti lavorano a rotazione. Grazie poi alla sede di Singapore realizziamo programmi di scambio semestrali, perfetti per far crescere il livello di competenze nel settore ed offrire agli studenti prospettive internazionali. E ancora, ogni studente del bachelor Ehl deve fare due esperienze di internship: la prima nel settore dell’hospitality e la seconda in uno di loro scelta”.
La forza di Ehl è così basata sull’aver creato un ecosistema educativo unico, innovativo e attento, che fa da ponte tra formazione e industria, tra teoria e pratica, consentendo di acquisire le giuste competenze nel campo dell’ospitalità, ma non solo. Questo sistema permette di acquisire tutte le competenze teoriche insieme a quelle pratiche derivanti dalle esperienze nelle strutture parte del gruppo e in quelle dei maggiori player nella industry a livello globale che sono partner di Ehl. “Grazie alle loro skill, i nostri laureati spesso sono reclutati in aziende di altri settori, come quelli bancario, immobiliare o del lusso. Proprio per questo stiamo lavorando per arricchire il nostro portafoglio di formazione permanente, in ottica di upskilling e reskilling del middle e top management, e la nostra offerta di servizi alle imprese come quelli di advisory su temi di ottimizzazione della customer experience, delle operations e della sostenibilità. Il progetto di sviluppo nel mercato italiano nasce anche da questa consapevolezza di poter portare un’esperienza di formazione che sia in grado di arricchire il settore dell’ospitalità tricolore e proiettarlo oltre le sue capacità odierne. Sempre di più Ehl vuole rafforzare i suoi legami con l’Italia che già oggi sono forti di una collaborazione con l’Università Bocconi, in particolare per il programma Emilux, senza dimenticare che tra i nostri professori contiamo anche diversi italiani, come Davide Dargenio, incoronato ‘miglior sommelier’ nel 2018”.
Grazie a questi rapporti di alto livello con il mondo dell’ospitalità tricolore, Ehl sta già dialogando con diverse aziende di alto livello, come Starhotels, Lungarno Collection della famiglia Ferragamo e Langosteria. “Offriamo – conclude Venzin – il nostro contributo formativo per favorire l’evoluzione del panorama turistico italiano verso un sistema capace di attrarre turisti sempre più esigenti, di fascia medio-alta. L’industria dell’ospitalità è stata una delle più colpite in pandemia ma si sta riprendendo, anche se fenomeni come quello del talent shortage continuano ad essere rilevanti: già alla fine del 2022, l’occupazione alberghiera globale ha raggiunto l’89% di recupero rispetto ai livelli del 2019, secondo gli studi di Cbre Research. E anche il settore alberghiero e f&b italiano sta tornando a crescere bene, rappresentando un mercato ad alto potenziale. In quest’ottica sono rinnovate anche le esigenze del settore: oggi servono una evoluzione della gestione del business e delle operations per raggiungere standard più elevati, un aggiornamento della forza lavoro e l’implementazione di politiche per attrarre, far crescere e trattenere le risorse umane migliori. Ecco perché lavoriamo per portare in Italia la nostra capacità di creare progetti ad alto impatto”.