Le stime elaborate da Trademark Italia con gli indicatori di Italian Hotel Monitor rappresentano un punto di svolta nelle analisi condotte fino alla scorsa estate dalle associazioni di settore, che evidenziavano un saldo negativo tra il calo dei turisti domestici in Italia e l’arrivo di quelli internazionali.
Invece, complice un autunno che è andato molto bene, nel report di Trademark Italia si legge che “il 2023 è per l’industria turistica italiana l’anno della definitiva ripartenza. Il ritorno in massa dei turisti internazionali e il pieno recupero del business travel stanno delineando una performance che entro la fine dell’anno dovrebbe portare al pieno recupero dei flussi pre-pandemia. Soprattutto in quelle destinazioni di primo e secondo livello dove più elevata è la quota del movimento turistico internazionale: oltre ai nordamericani, il 2023 sta registrando il ritorno dei viaggiatori sudamericani e di quelli asiatici”.
Il terzo trimestre 2023 va in archivio con un risultato in crescita rispetto al 2022 per l’industria alberghiera italiana, sia in termini di occupazione camere (+2,7 punti) che di prezzo medio camera (+10,4%). Si tratta di dati che, rispetto ai valori medi rilevati da Italian Hotel Monitor nei primi sei mesi, si contraggono in virtù di una frenata del movimento turistico nazionale nei mesi più importanti dell’estate (luglio e agosto), cui ha fatto comunque seguito una decisa ripresa nel mese di settembre. Si conferma d’altra parte la tendenza positiva del movimento turistico business ed ancor più di quello leisure internazionale che, stando alle prime indicazioni del mese di ottobre, continua ad affollare le principali città d’arte e d’affari italiane.
La buona performance del terzo trimestre 2023, si legge sempre nel report, consente di superare i numeri pre-Covid anche in termini di occupazione camere (+2,3 punti), mentre il prezzo medio camera, che era già da tempo oltre i livelli pre-pandemici, a causa anche della crescita dell’inflazione, ora si attesta al +10,4% rispetto al 2022 e al +27,7% rispetto al 2019.
Passando alle categorie, il settore luxury (5 stelle) cresce rispetto al 2022 per Adr (+11%) e R.O. (+0,7 punti), l’upscale (4 stelle) avanza per Adr (+8,4%) e R.O. (+3 punti) e il settore midscale (3 stelle) mette a segno +2,7 punti di R.O. e +11% di prezzo medio camera.
Analizzando l’andamento della R.O. su scala nazionale, emerge che tutte le 39 città monitorate superano la simbolica quota (in termini gestionali) del 60%, con 29 città al di sopra del 70% di occupazione camere e 5 di queste attestate addirittura oltre l’80%: Rimini (89%), Como (84,6%), Pescara (81,7%), Roma (81,5%) e Pesaro (80,6%).