Raccontare il design attraverso gli influencer. Una sfida non da poco e non soltanto comunicativa. Ci prova Fiam Italia che dà vita a una vera e propria Influencer Academy, per offrire formazione e sostanza al progetto che si preannuncia di lungo corso. Dopo un primo appuntamento che si è svolto nello spazio di Salvioni a Milano, al quale hanno preso parte il CEO di Fiam Italia Daniele Livi, la madrina del progetto Catherine Poulain (modella e influencer con quasi 500mila follower su Instagram), il digital strategist Federico Venturini, e un gruppo di studenti iscritti al III anno del Corso di Product Design dell’Istituto Europeo di Design, le prossime date sono in calendario per il 2023. Anno nel quale, tra l’altro, Fiam Italia compirà 50 anni.
Tutto nasce, racconta il CEO, “da una prima collaborazione, nel 2020, con Catherine. Abbiamo capito di volere essere tra i primi a comunicare il design attraverso un nuovo strumento, una nuova modalità. Portiamo dunque il mondo degli influencer, oggi più legato al fashion e al beauty nel mondo design. Un passo non scontato, con l’obiettivo di comunicare a un pubblico diverso, allargando la platea rispetto a quella tradizionalmente legata al nostro settore”.
Non solo. “abbiamo voluto anche legarci alle università per sfatare l’idea che quello della comunicazione e degli influencer sia un mondo effimero: anche per il digitale abbiamo bisogno di professionisti”. L’approccio a questo tipo di iniziativa, tiene a sottolineare, deve “per forza avvenire all’interno di un progetto più complesso, altrimenti si rischia di fare ‘tanto rumore per nulla’”. E se la sfida, il punto di atterraggio resta ovviamente la vendita, “abbiamo innanzitutto cercato una influencer che fosse allineata con l’immagine della marca. Abbiamo adottato – ricorda Livi – il concetto di specchio che ben rappresenta l’associazione con la bellezza, il mistero, l’immagine femminile. Il risultato è stata una alchimia molto potente che vogliamo portare anche all’estero”.
Intanto Fiam affronta una fase di forte crescita: “nel 2020 e 2021 siamo cresciuti a pari perimetro del 50% rispetto al 2019. Quest’anno l’incremento sarà di un altro 10-15%, dipenderà dagli ultimi 4 mesi dell’anno” spiega Livi. “Ma siamo un’industria energivora e consumiamo 2 milioni di Kwh l’anno. Per affrontare l’aumento dei costi, all’inizio abbiamo, nei limiti del possibile, ritoccato i listini. Poi, per sei mesi, abbiamo fatto magazzino e per i prossimi sei andremo a produrre soltanto il necessario. E dunque just in time e in maniera centellinata”.,