In attesa di sapere se il nuovo governo confermerà un ministero dedicato al turismo come ha fatto l’esecutivo Draghi, corrono diverse ipotesi, ad esempio si vocifera di un dicastero che unisca cultura e turismo. Nel corso del Made in Italy Summit, organizzato da Sole 24 Ore e Financial Times, si è parlato di quest’ultima possibilità, che ha sollevato molte critiche da parte dei relatori, e nel contempo è stata avanzata una nuova proposta.
L’ha esposta Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi: “Noi vorremmo il ministero di Sport, Turismo e Grandi Eventi, anche perché cultura e turismo sono due settori complementari ma diversi”. Insoddisfazione su un ministero che racchiuda questi due settori l’ha espressa anche Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria: “Indubbiamente c’è una forte sinergia tra questi comparti e ogni euro investito in cultura produce quasi il doppio nella filiera del turismo e dei trasporti. Il fatto è che c’è già stato in passato un ministero che ha unito queste due anime e non è stata una combinazione fortunata. Ricordo che il turismo non è solo cultura ma è soprattutto produzione e industria”.
Tornando alla proposta di Bocca, il presidente di Federalberghi l’ha motivata anche con l’importanza che rivestono i grandi eventi per l’Italia: “Grandi eventi significa investimenti, infrastrutture, visibilità”. Un esempio sono le Olimpiadi Milano-Cortina, i cui numeri sono stati presentati da Giovanni Malagò, presidente del Coni: “Stimiamo un impatto economico di 4,3 miliardi di euro e 2 miliardi di valore aggiunto, divisi per due terzi in Lombardia e per un terzo in Veneto e Trentino. Prevediamo 36mila occupati a regime e un gettito fiscale di mezzo miliardo di euro”. Un altro grande evento è la Ryder Cup che si svolgerà a Roma nel settembre 2023, e per la quale Bocca ha affermato che non c’è un albergo libero a Roma nel periodo in cui si svolgerà questa iniziativa internazionale.
Il presidente di Federalberghi si è soffermato anche sullo scenario attuale: “Quest’estate eravamo molto preoccupati per la mancanza del turismo russo e cinese, e invece l’arrivo degli americani è stato esplosivo, così come gli italiani hanno scelto ancora una volta l’Italia, nonostante questa volta potessero viaggiare, a differenza degli altri anni. Questo spiega perché la crescita del Pil in Italia è stata superiore rispetto a quella di altri Paesi, ed è proprio perché l’aumento è legato soprattutto al turismo. Purtroppo, la liquidità generata in estate è servita a pagare le tasse dei due anni precedenti e i ricavi che avremo ora in bassa stagione non saranno sufficienti a compensare i rincari energetici. Le bollette sono aumentate del 600% rispetto al 2019. Gli albergatori si trovano nella triste condizione di scegliere se pagare le bollette o pagare i collaboratori, motivo per cui molti chiuderanno per aprire nell’alta stagione 2023”.